(La presente immagine è tratta dal sito: http://www.pianetadonna.it/foto_gallery/coppia/litigi-e-crisi-di-coppia/coppia-urlo.html)
Esistono tre obiettivi fondamentali che guidano il lavoro clinico con le coppie.
In prima battuta il partner deve acquisire la capacità di vedere il compagno
nella sua diversità (Spagnuolo Lobb
M., Il now for next in psicoterapia – la
psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post moderna, Franco
Angeli, 2011).
In aggiunta, il paziente deve essere
in grado di effettuare una distinzione. Egli deve infatti discriminare tra il desiderio di contatto proveniente dal
compagno e i sentimenti di dolore e rabbia elicitati da questo desiderio.
Per ultimo, ogni componente della
coppia deve essere in grado di affidarsi
all’altro. In questo modo, il paziente diventerà in grado di rispondere al
desiderio dell’altra persona (Spagnuolo Lobb M., 2011).
La capacità di vedere la diversità
dell’altro richiede una conoscenza particolare. Il paziente deve infatti
conoscere il vissuto nella famiglia
di origine del partner. Questo vissuto rappresenta infatti lo sfondo che influenza
il compagno nelle scelte e nelle difficoltà del presente.
In merito al secondo obiettivo,
dobbiamo precisare un concetto. Ogni partner desidera infatti raggiungere
l’altro membro. Allo stesso tempo, tuttavia, ha paura di non essere compreso in questo suo desiderio. Il paziente
deve quindi comprendere il desiderio
del compagno insito nel tentativo di raggiungerlo. Egli deve anche riconoscere
la paura che accompagna questo desiderio. Ciò gli consentirà di riconoscere il
partner e di accoglierlo. Questa
consapevolezza gli consente inoltre di differenziarsi e di raggiungere l’altra
persona.
Come ultimo obiettivo il paziente deve riuscire a cambiare, ad affidarsi all’altro.
Spesso la paura può tuttavia bloccare il cambiamento. Per questo motivo la
coppia deve imparare a giocare.
Questo consente ai membri della coppia di stare insieme come se il dramma non
esistesse (Spagnuolo Lobb M., 2011).
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