La dinamica figura/sfondo, in psicoterapia della Gestalt, sostituisce il
concetto di proiezione di matrice psicoanalitica. Il paziente non proietta, ma
percepisce uno stimolo nella relazione col terapeuta. La percezione di questo
stimolo trae origine da un bisogno
relazionale del paziente. Egli sente la necessità di soddisfare questo bisogno.
La presenza del terapeuta consente al paziente di manifestarlo e di risolverlo
(Spagnuolo Lobb M., Il now for next in
psicoterapia – la psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post
moderna, Franco Angeli, 2011).
La figura che il paziente porta in
terapia emerge quindi da uno sfondo.
Questo sfondo è la relazione terapeutica.
La presenza del terapeuta permette la co-creazione di questa relazione. Il
terapeuta, per tale motivo, deve sempre chiedersi che contributo apporta al
vissuto del paziente.
La percezione del paziente (figura)
si aggancia alle caratteristiche
personali del terapeuta. Queste caratteristiche sono alcuni degli aspetti
essenziali della relazione co-creata dai due membri (sfondo).
Il primo passo è quindi capire da
quale sfondo esperienziale trae origine una determinata figura. Il passo
successivo è comprendere quale intenzionalità
di contatto del paziente determina la formazione della figura.
Rintracciare l’intenzionalità di
contatto del paziente è il punto cardine
di questo processo. L’obiettivo del terapeuta è infatti quello di rintracciare
questa intenzionalità. Egli deve sostenerla e fare in modo che si sviluppi nel contatto di cura.
In questo modo il terapeuta fornirà un sostegno alla funzione personalità del paziente, aiutandolo nella definizione del sé. Quest'ultimo sarà così in grado di tramutare il suo desiderio in azione nell'ambito della vita di tutti i giorni (Spagnuolo Lobb M., Il now for next in psicoterapia - la psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post moderna, Franco Angeli, 2011).
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