martedì 19 gennaio 2016

I rapporti tra coetanei nel bambino

(La presente immagine è tratta dal sito http://www.universomamma.it/fare-shopping-insieme-ai-genitori-rende-felici-i-bambini).


Alcune ricerche recenti hanno dimostrato che il bambino, nell’età compresa tra i due e i quattro anni, sviluppa le abilità di relazione con i pari. Tale sviluppo è favorito dalla comparsa delle prime forme di pensiero operatorio concreto. Il bambino, inoltre, inizia ad assumere il punto di vista degli altri (cd. teoria della mente).

Dai sei ai dodici mesi di vita il bambino inizia a cercare l’interazione con altri coetanei (Carrubba e Castelli, 2015). Un esempio è il porgere un oggetto. Tali comportamenti, in questo stadio, non vengono tuttavia ricambiati.

Ad un anno compare l’interazione speculare. In un primo momento tale interazione è contemporanea. I bambini, in altre parole, iniziano a compiere azioni simili come ad esempio scegliere lo stesso giocattolo.

In un secondo momento l’interazione speculare diventa differita. L’azione viene prima compiuta da un bambino che poi si arresta. Il comportamento viene quindi ripetuto dall’altro.

A due-tre anni compaiono le interazioni complementari. Le azioni dei bambini vengono compiute di seguito e si completano in modo reciproco. I bambini, quindi, imparano a cooperare per un’attività comune. Le attività cooperative tendono ad aumentare con l’avanzare dell’età.

Nell’età prescolare e nei primi anni di quella scolare i bambini iniziano invece a porre in essere le attività di gruppo.

I recenti studi, pertanto, evidenziano l’importanza del contatto sociale con i coetanei per lo sviluppo del bambino (Molinari, 2002).

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