(la presente immagine è tratta dal sito http://vitavis-psyque.com.mx/blog/?cat=21).
Erikson è uno degli esponenti più
importanti della psicologia dell’Io. Egli concepisce lo sviluppo dell’individuo
in termini psicosociali anziché sessuali.
Il fattore sociale viene visto come essenziale nel rapporto con l’ambiente.
Senza di esso, infatti, non avverrebbe lo sviluppo della personalità.
Nella teoria di Erikson, a differenza
da Freud, l’accento viene posto maggiormente sull’Io anziché sull’Es. All’Io, infatti, viene riconosciuta la
peculiarità di coordinarsi con l’ambiente.
L’obiettivo di Erikson è quello di
aiutare l’individuo a superare i rischi psicologici legati all’esistenza. Per tale
motivo ha individuato otto stadi di
sviluppo che abbracciano l’intero ciclo di vita della persona.
Ogni stadio rappresenta un punto critico
che attraversa l’Io nel corso dell’esistenza. L’individuo deve pertanto
superare il problema centrale dello
specifico stadio che si trova a percorrere.
Il primo stadio, che va dalla nascita
ad un anno, è quello della fiducia di
base opposta alla sfiducia di base. Il compito insito in tale fase è quello
di acquisire un senso di fiducia di base nella vita.
Il secondo stadio è quello dell’autonomia opposta alla vergogna
(2-3 anni di vita). Il compito evolutivo di questo stadio è quello di acquisire
autonomia e indipendenza. In caso di esito negativo verrà generata dubbiosità e
insicurezza.
Il terzo stadio è quello dell’iniziativa – senso di colpa (4-5
anni d’età). Il compito evolutivo è rappresentato dal conoscere, esplorare. In
caso contrario il bambino svilupperà senso di colpa e d’inferiorità.
Il quarto stadio è chiamato della competenza- inferiorità e coincide con
l’età di latenza. Il bambino inizierà a lavorare in gruppo. Ciò gli consentirà
di acquisire un senso di competenza e industriosità. In caso contrario si
svilupperà dipendenza parentale, senso di inadeguatezza verso l’ambiente e
isolamento.
Il quinto stadio è quello dell’identità – dispersione dell’identità
e coincide con l’adolescenza. In questo stadio l’adolescente è chiamato a
sviluppare il nucleo della sua personalità. In caso contrario si avrà il
conformismo e l’adesione passiva a modelli esterni.
Il sesto stadio è chiamato dell’intimità opposta all’isolamento e
coincide con l’inizio età adulta. Il giovane deve porre in essere il compito
evolutivo di entrare in intimità con una persona di sesso opposto. In caso
contrario si avrà l’isolamento.
Il settimo stadio è quello della produttività contrapposta alla stagnazione,
che attraversa l’età adulta. Il soggetto deve sapersi porre come guida e come
soggetto in grado di trasmettere valori alle nuove generazioni. In caso di
mancata riuscita, si avrà senso di vuoto e impoverimento personale.
L’ottavo stadio, infine, è chiamato dell’integrità opposta alla disperazione
e coincide con la vecchiaia. L’individuo deve essere in grado di sviluppare l’integrità
dell’Io, ossia accettare la propria esistenza ed esserne soddisfatto. In caso
contrario si avrà la disperazione, che coincide con il senso di fallimento nei
confronti della vita vissuta.
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