lunedì 18 gennaio 2016

Le paure nel ciclo di vita

(la presente immagine è tratta dal sito http://iperteam.com/2015/01/13/paura).

La paura è uno stato emotivo dell’individuo di fronte ad un pericolo reale o immaginario. Questo stato emotivo annulla o diminuisce le difese del soggetto per un determinato periodo di tempo.
La paura deve essere intesa come un processo in cui vengono in rilievo vari aspetti della persona. Essa, infatti, va vista come un processo di interazione tra l’individuo e l’ambiente.
Dal punto di vista delle neuroscienze sono stati individuati tre circuiti neuronali alla base della paura. Il primo è quello più antico. Questo sistema fa in modo che il corpo, di fronte alla paura, reagisca come in uno stato di paralisi. Questo circuito segnala uno stato di emergenza o allarme, con tutta una serie di altre reazioni fisiche come ad esempio il battito accelerato.
Il secondo circuito è quello razionale e ci permette di valutare la paura in modo tale da trovare delle soluzioni utili a superarla.
Il terzo circuito è quello conscio, che ci permette di valutare le opzioni emerse dal circuito razionale.
Affinché la paura abbia luogo, tuttavia, sono necessari dei meccanismi cognitivi di valutazione supportati da risposte comportamentali del soggetto.
Le diverse paure dell’individuo possono essere schematizzate in base all’età (Farina, 2015).
Alla nascita, infatti, la paura del bambino si focalizza verso i rumori forti o il dolore. A due-tre anni sorge la paura di persone sconosciute e di nuovi luoghi ed emerge la paura del buio.
A quattro-cinque anni sorgono le paure riferite a personaggi immaginari, come i fantasmi o il lupo.
In età scolare compaiono le paure legate ad esperienze negative, come ad esempio un animale che ha morso o un incidente.
Nel corso dell’adolescenza la paura si sposta ai contesti sociali. Il ragazzo inizia ad avere paura della valutazione o di essere deriso.
Nel corso della crescita varia il modo in cui si gestiscono le paure. Da una fase iniziale di dipendenza, il bambino riesce a gestire le paure da solo.
Le paure, tuttavia, non vanno mai represse, bensì vanno ascoltate e trasformate da elementi non pensabili ad elementi pensabili (cosiddetti elementi alfa; Dafter, 1996).

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